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Serie
Una vita per la musica

CLAMA ML-55 - Lina Cavalieri

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Proseguendo nella scoperta e riproposizione delle voci romane dei tempi passati, ecco un numero della nostra rivista “Una vita per la musica” di ben 100 pagine dedicato interamente alla storia umana e variamente artistica di una personalità notissima ancora oggi, talvolta ricorrente sulla bocca di chi voglia complimentarsi con una donna per la sua bellezza, ed in vita tanto popolare da far sì che negli anni ’50 le venisse addirittura dedicato un film di levatura internazionale interpretato da una Gina Lollobrigida all’apice della fama. La donna più bella del mondo (questo l’appellativo della Diva e insieme il titolo del film) rivive non soltanto nelle pagine scritte e nelle belle fotografie che ornano la nostra biografia, ma anche nei solchi digitali del disco Compact che accompagna la pubblicazione riproponendo all’ascolto praticamente tutti i dischi (solo uno manca all’appello del collezionista più maniacale) che Lina Cavalieri registrò a New York in due distinte fasi, la prima per la Columbia e la seconda per la francofona Pathé. Oggi il mito della Cavalieri pare rinascere, anche per merito di due libri biografici pubblicati il primo (molto accurato) negli Stati Uniti, il secondo (che ne ricalca la traccia e… altre cose) in Italia. L’abbiamo definita “voce romana” a buon diritto, perché per molto tempo, ossia almeno fino agli anni Settanta, una vera “leggenda metropolitana” narrava come fosse nata nella provincia di Viterbo, trascurando quanto ella aveva fatto invece scrivere nel suo libro di memorie Le mie verità: “Sono nata a Roma il 25 dicembre… di un anno che non ricordo… Venni al mondo in una più che modesta viuzza del vecchio Trastevere”.
Nella sua città natale, dove si era mossa soprattutto per necessità, dopo aver fatto la venditrice di fiori e di giornali oltre che l’apprendista sarta, ebbe la primissima notorietà nei piccoli caffè e locali di mescita di bevande dotati di piccoli simulacri di palcoscenico. Certamente la sua freschezza di quindicenne minuta, delicata e per di più dotata di una bellezza già al di fuori della norma (e che le farà mantenere a lungo nel tempo l’aspetto di una delicata, innocente bambina), la favorirono più delle doti vocali e tersicoree, ma certamente una buona parte della sua fama Lina la dovette soltanto a sé stessa, alla sua voglia di arrivare.
Oggi riesce difficile pensare che in un’epoca in cui i mezzi di locomozione erano assolutamente primordiali, la distanza tra una località e l’altra praticamente insormontabile, in cui le frontiere tra le Nazioni semplicemente europee erano vere e proprie barriere insuperabili, la sua fama di chanteuse e di femme fatale (in realtà da subito mondana d’alto bordo), mangiatrice di uomini e soprattutto di vere fortune in gioielli, trapassasse tutto e invadesse non solo l’Europa, ma anche l’America dei Rotschild e degli altri banchieri. Se in Russia,  e principalmente a Pietroburgo dove visse anche i fuochi della Rivoluzione, fu celeberrima per le sue rappresentazioni di varietà (si scontrò sul palcoscenico con l’altra bellissima e desideratissima, la  Bella Otero “dal sudore afrodisiaco”) negli Stati Uniti fu la stella del teatro d’opera Metropolitan, all’epoca il più importante al mondo per la qualità degli spettacoli e soprattutto per le paghe agli artisti. Lina arrivò in USA preceduta sì dalla fama di astrale e fatalissima bellezza, ma anche di contrastata cantante lirica (malgrado il grande battage pubblicitario che aveva preceduto il suo arrivo vantasse, anche se solo col prudente “si dice…”, il possesso di “una voce di inusuale fascino… l’istrionica abilità di una Calvè e la sua danza ci ricorda Fanny Eisler.”.
A completamento del CD abbiamo pensato di inserire una vera curiosità: le registrazioni che la notissima attrice Gina Lollobrigida effettuò per la colonna sonora del film da lei interpretato, dedicato alla Cavalieri e intitolato La donna più bella del mondo, pubblicati su un disco a 45 giri EP di grande rarità oggi come sessant’anni fa. Non si vuole stabilire un parallelo vocale che risulterebbe di scarso interesse, ma solo concludere alla fine come forse per l’una e certamente per l’altra delle due bellezze la vera strada della celebrità non sia passata per l’opera.

   Il costo di questo numero è leggermente superiore a quello degli altri (anche se di soli 2 Euro) per l’elevato numero di pagine della rivista, che però riporta per la prima volta sia la cronologia teatrale d’opera (dettagliatissima come al solito e preceduta da una molto più breve dei cafè-chantant e dei varietà da lei visitati) sia la discografia integrale.

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